Molte persone sono solite sottovalutare l’importanza di arieggiare in modo corretto le stanze della propria abitazione o dei propri luoghi di lavoro, ma è proprio questa sana abitudine a prevenire la formazione delle fastidiosissime muffe, che purtroppo sono nocive per la nostra salute.
L’aria fresca in casa è da sempre un vero e proprio toccasana. Molte attività quotidiane, operazioni come cucinare, farsi una doccia o anche far asciugare i panni, producono umidità. Perfino la presenza delle piantine d’appartamento, annaffiate costantemente, produce tale effetto. Ristagnando a lungo nelle singole camere, essa provoca la formazione di muffe, che si palesano attraverso macchie antiestetiche, che si presentano nei mesi freddi. Rappresentano un problema perché queste spore fungine possono causare problemi per la salute.
Secondo alcuni studi effettuati, in linea generale le case degli italiani non vengono arieggiate in modo corretto.
I cosiddetti ”giri d’aria” rappresentano la migliore risposta a queste problematiche: tale accorgimento permette la fuoriuscita dell’umidità e dell’aria malsana. Bisogna quindi provvedere ad aprire le porte-finestre che si affacciano sul balcone e le varie finestre della casa. In questo modo l’aria presente all’interno degli spazi abitativi uscirà rapidamente, quindi tenere aperto per cinque minuti circa può bastare.
Non bisogna però commettere l’errore opposto, cioè lasciare aperto per troppo tempo, il che naturalmente determina perdita eccessiva di energia con l’inevitabile aumento delle spese annue da sostenere al fine di riscaldare gli ambienti. Da notare che è sbagliato anche tenere aperte le porte di una camera particolarmente esposta al rischio umidità come ad esempio un bagno. In questo modo, infatti, si produce l’effetto di determinare una diffusione degli effetti negativi dell’umidità nel resto dell’appartamento, con conseguente formazione di muffe anche altrove. In tali casi è quindi necessario aprire la finestra del bagno tenendo chiusa la porta della medesima stanza. Possedere un igrometro può aiutarci a monitorare il tasso di umidità, che dovrebbe restare sempre tra il 45 e il 55%.